E sia, proviamo ad immedesimarci nel punto di vista dei piccoli fruitori e ci accorgeremo che di emozione ce n'è molta in questo percorso più o meno circolare, breve - e infatti il Capotreno fa nientemeno che tre giri - alla modica cifra di € 1,20, un genitore compreso nel prezzo se il pupo lo desidera.
Ma documentiamoci!
In questo articolo del 2000 sul Corriere della Sera on line si apprende che il trenino è al suo posto dal 1968. L'articolo riporta un progetto allarmante:
"A metà maggio saranno sfrattate dal Parco Sempione (verso il Parco Forlanini) le macchinine a gettone che si muovono all' interno del circuito del trenino (classe di ferro 1968), che pure è destinato a spostarsi verso il fatiscente parco-giochi di confine"Probabilmente poi non si è fatto nulla e il pericoloso treno è rimasto al suo posto, a ricordare ai genitori quarantenni gli anni verdi e a soddisfare le esigenze delle attuali nuove generazioni, che sono proprio le stesse: sogno, avventura, rito, velocità (!).
Nota:
Per chi non vive a Milano, diciamo che il Parco Sempione si trova subito alle spalle del Castello Sforzesco ed è una delle principali aree verdi della città. Fa contenti genitori (Museo e visite al Castello, Museo della Triennale) e bambini (area giochi attrezzata, stagno con pesci voraci, Acquario, tanto verde e sentieri pedonali dove correre e andare in bicicletta, suonatori di bonghi, giocatori di basket). Bello arrivarci in tram, per arricchire ulteriormente l'avventura.
Pronti? Si parte!
Fondamentale il suono della campanella e il richiamo del Capotreno. Questo fotografato è di quelli che interpretano meglio la parte, dice anche "tuttincarrozzaaaaa" e fa un po' di scena quando ritira il gettone.
Ce ne sono altri svogliati che fanno il minimo sindacale, o è sempre lui con la luna storta. Il fatto è che quando è in parte gli occhi dei pupi brillano di più. Signor Capotreno, sia gentile, sullo scampanio non lesini mai, è importante!
Il treno si avvia lento ma poi prende una considerevole (!) velocità. Importantissimo, dunque, allacciarsi bene le cinture di sicurezza, frutto di attenti studi ergonomici e scrupolosi test.
La velocità è tale che i capelli svolazzano e arriva tanta aria in faccia!
C'è stordimento, al primo giro non si mettono a fuoco gli strani personaggi che si incontrano...
Non si fa in tempo ad abituarsi all'idea di essere precipitati in un mondo parallelo,
quando si entra nel clou dell'avventura: il tunnel.
Ora, dovete sapere che entrando e per tutta la durata del tunnel (4 secondi?) i passeggeri DEVONO urlare.
Non si sa chi abbia iniziato questo rito, ci sono testimonianze di milanesi quarantenni che confermano che anche ai loro tempi l'urlo era d'obbligo. E quindi: AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
e intanto si butta un'occhio agli affreschi interni, che non paiono né bruttissimi né paurosi. Mah...
Ancora un po' sconvolti, nel passaggio tra ombra e luce, ecco altri personaggi che si profilano all'orizzonte...
Fine del primo giro, altri due a ripetizione.
Gli occhi si abituano, la situazione si controlla e si riescono quindi a distinguere altri particolari...
La logica delle compresenze, quella no non si coglie o forse non la scorgiamo noi adulti.
Probabilmente ai pupi è tutto chiaro oppure hanno connaturata l'accettazione della realtà (parallela),
saggezza che gli adulti acquistano con lo yoga, l'analisi o le endorfine da cioccolato.
Negli ultimi secondi c'è persino il coraggio di guardare in alto mentre tutto ruota...
Fine della corsa.
Il pericolo è dominato.
Ancora un altro giro, dai...
Mi hai fatta ridere di piacere. Segnalato picco di endorfine da lettura! :-D!!
RispondiEliminala prossima volta tutti ad urlare eh?
EliminaSono sconvolta: io non l'ho mai visto!!! E ci sono stata anche ocn la pupa in quel parco :-O
RispondiEliminaRecupero: OOOOoOOOOOOOOOOOUUUUUUUUUUUUUUUuuuuuuuuuuuUUUUUUUUHHHHHHHHHHHHHH! (Urlo per il tunnel)
nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Eliminadobbiamo rimediare!!!!!!!!!
una domenica con decisione all'ultimo minuto e panino al baracchino per pranzo!
fatta! :)
RispondiEliminaPortare l'acqua del Parco fino a riempire il fossato del Castello è certamente meno demenziale che parlare di riesumari e inavigli dopo 60 anni buttando all'aria la città
RispondiElimina